martedì 4 marzo 2014

Tutto sul cioccolato ( parte 3°)

La breve storia del cioccolato



Origini

I primi dati storici relative alla coltivazione del cacao risalgono alla civiltà Maya che governava in quello che oggi è l’America centrale.Nella valle del fiume Ulúa, nell’attuale Honduras, gli archeologi hanno trovato le tracce del primo villaggio in cui il cacao (“Teobroma cacao”) svolgeva un ruolo di primo piano. In questo sito archeologico state ritrovate delle tazze di particolare fattura che si presume fossero utilizzate esclusivamente per la preparazione e il consumo della bevanda degli Dei denominata “Xocoatl". Questa bevanda si presume avesse un gusto molto speziato ed intenso, questo si deve considerare il cioccolato delle origini. Questo piccolo villaggio ritrovato in Hondura può essere considerato la prima culla del cioccolato.
La semina delle fave di cacao e la raccolta delle cabossidi erano legate a riti religiosi nella società Maya. I Maya offrivano frutti, piume e animali al dio della fertilità (Hobnil), al dio della pioggia (Chac) e al dio del cacao (Ek Chuah) per ingraziarseli ed ottenere, in cambio, un buon raccolto. 
Verso il 1300 apparvero in Messico le prime comunità azteche che grazie alla loro astuzia politica e forza militare, conquistarono un territorio immenso, che copriva buona parte delle aree precedentemente dominate dai Maya. I costumi e la religione dei Maya influenzarono notevolmente la civiltà azteca. Gli Aztechi continuarono la coltivazione del Cacao, considerato non solo necessario alla preparazione della sacra bevanda, ma i semi venivano utilizzati anche come moneta di scambio.

Nel XV° secolo arrivano gli Europei

I primi semi di cacao, arrivarono in Europa con Cristoforo Colombo, ma il primo che intuì il potenziale economico del Cacao fu Hernàn Cortéz. Per tutto il ‘500, il “Business” del Cacao fu solo spagnolo, ma a partire dalla fine del ‘600 il mercato si estende in Europa, a seguito delle espansioni della coltivazione del Cacao, nei vari imperi coloniali, per cui nascono in tutta Europa artisti pasticceri che daranno origine all’arte della preparazione del cioccolato. In questo periodo comunque il consumo della cioccolata era riservato alle classi più ricche in quanto un prodotto molto costoso.

Dal XVII°  al XIX° il cioccolato si diffonde anche presso la classi della nascente borghesia industriale.

In concomitanza  con lo sviluppo industriale, si sviluppano le tecnologie che permetteranno al frutto della piante del Cacao, di divenire più popolare in quanto i costi vengono ottimizzati, quindi il cioccolato entra a far parte delle abitudini alimentari non solo di pochi privilegiati, ma si diffonde anche nella classe dei nuovi “borghesi” industriali.

Piccola cronistoria:

1728: La famiglia Fry apre la prima fabbrica di cioccolato a Bristol, nel Regno Unito, utilizzando macchinari e strumenti idraulici per lavorare e macinare le fave di cacao.

1732: L'artigiano francese Debuisson inventa un tavolo per macinare il cacao. Necessita ancora della presenza di un operaio, ma rende il procedimento più efficiente ed alleggerisce un po' il lavoro.

1778: In Francia, Doret costruisce la prima macchina automatica per la macinazione delle fave di cacao.

1822: La domanda mondiale di cacao è in aumento, così come la passione per questo alimento. Tuttavia, in America Latina cresce l'instabilità politica e i lavoratori nelle piantagioni scarseggiano. Perciò, i commercianti di cacao cercano nuovi terreni su cui coltivare il prezioso albero, e li trovano in Ecuador, in Brasile, in Asia e in Africa. Malgrado ciò, in Africa saranno necessari numerosi tentativi e diversi decenni prima che il cacao diventi un successo. In conseguenza di questa ricerca di nuove zone per la produzione, anche il commercio del cacao si sposta verso le nuove piantagioni.

1828: l'olandese Coenraad Van Houten inventa una macchina che rappresenta uno spartiacque nella storia del cacao e del cioccolato: la pressa per cacao, che consente di separare i solidi di cacao dal burro di cacao. Grazie a questa innovazione, Van Houten è il primo a produrre una polvere di cacao priva di sostanze grasse, e per questo molto più solubile in acqua o nei liquidi in generale.

1840: l'azienda Berwaerts produce, in Belgio, le prime tavolette, pastiglie e figure di cioccolato. 

1846: la famiglia Fry commercializza la prima barretta di cioccolato solido,  una pietra miliare nella storia del cioccolato. Non dobbiamo dimenticare che, originariamente, il cioccolato veniva prevalentemente consumato come bevanda, in forma liquida. Tutt'al più veniva inserito tra gli ingredienti di alcune torte e biscotti, ma non veniva mai consumato in forma solida.

1860 : Ghirardelli, un pasticcere italiano emigrato a San Francisco, scoprì per caso come produrre una polvere di cacao quasi completamente priva di grassi. Uno dei suoi dipendenti aveva lasciato per una notte alcune fave di cacao macinate in una borsa di cotone. Il mattino seguente, Ghirardelli scoprì che il burro di cacao era stato assorbito dalla borsa ed era colato sul pavimento. In seguito, Ghirardelli escogitò un modo per estrarre il burro di cacao dal cacao macinato e creare una polvere di cacao estremamente solubile.
1865: in Italia, il cioccolato viene mescolato per la prima volta con la pasta di nocciole: è la nascita del gianduia. La ricetta ebbe una grande diffusione e portò alla creazione di un prodotto che riscosse un enorme successo: i gianduiotti, cioccolatini di puro gianduia.

1875: lo svizzero, Daniel Peter, aggiunge al cioccolato del latte condensato, nasce la barretta di cioccolato al latte.

Nel XX° secolo il cioccolato diventa un prodotto di “Massa”
 
Agli inizi del 1900 i prezzi dei due ingredienti principali del cioccolato (cacao e zucchero) ebbero un vero e proprio crollo. Inoltre, la liberalizzazione del commercio del cacao e l'abolizione delle tasse governative sul cacao diedero impulso a una "democratizzazione" del cacao e del cioccolato. Conseguentemente, nel volgere di dieci anni, il cioccolato divenne un alimento alla portata di un numero sempre crescente di consumatori appartenenti alla classe media nella prima metà del XX° secolo.
In tutta Europa, la fine del XIX° secolo e l'inizio del XX° vede la nascita dei grandi nomi del mondo del cioccolato. Il XX° secolo segna il boom dell'industrializzazione della produzione del cioccolato in tutta l’ Europa e negli Stati Uniti.
Dopo la prima guerra mondiale, il cioccolato inizia lentamente ma stabilmente ad acquisire un nuovo status in Europa centrale e negli Stati Uniti: da un lusso per pochi a un bene di consumo di massa. Prima della grande guerra, le classi operaie in Europa potevano concedersi il piacere di consumare cioccolato solo in occasioni sporadiche e speciali, come a Natale o in occasione dei compleanni. I bassi redditi e i prezzi elevati del cioccolato rendevano quest'ultimo un bene di lusso. Tutto cambia dopo la prima guerra mondiale, con una nuova ondata di industrializzazione ed automazione della produzione del cioccolato con conseguente processo di ottimizzazione del rapporto costi-benefici.
Anche lo sviluppo di prodotti a base di cioccolata riceve un fortissimo impulso. La produzione non si limita più a bevande e praline, ma abbraccia una gamma pressoché infinita di nuove possibilità: figure cave, barrette dolci, uova ripiene, tartufi, biscotti, gelati, pane e paste per la prima colazione.
Nel 1922, nasce in Italia  il famosissimo “Bacio Perugina”, cioccolatini avvolti da un foglio di carta argentata e contenenti un messaggio d'amore.
Dalla seconda guerra mondiale fino ad oggi, le differenze quantitative nel consumo di cioccolato da parte di lavoratori, impiegati e classi ad alto reddito sono praticamente scomparse.
L'impennata del mercato del cioccolato si ebbe tra la seconda guerra mondiale e gli anni '80. Il consumo di cioccolato entrò a far parte delle abitudini alimentari quotidiane.
Nel 1964 la Ferrero crea la famosissima “Nutella”, la prima crema di cioccolato spalmabile.
La credenza che il cioccolato avesse un potere rinvigorente e che stimolasse la vita amorosa, unitamente al fatto che godesse di uno status di prodotto di lusso divenuto alla portata di tutti,  ha contribuito a renderlo estremamente attraente.
Oggi  il cioccolato è considerato un alimento popolare per milioni di persone, il cioccolato è un piacere visto come puro e sano, se consumato in dosi moderate.
E per finire un elenco sommario delle aziende che hanno fatto la storia del Cioccolato italiano
Caffarel e Prochet
Majani 
Pernigotti 
Talmone
Gay Odin
Perugina
Peyrano 
Streglio,
Luigi Zaini 
Pietro Ferrero

Alcune di queste Aziende sono ancora sul mercato, altre hanno chiuso e altre hanno svenduto la loro anima di “cioccolatieri” a gruppi industriali che mirano prima al profitto e dopo alla qualità igienica, e non conoscono la passione qualitativa.

Fortunatamente negli ultimi decenni, sono nati molti piccoli artigiani in tutta Italia, che hanno ripreso a far CIOCCOLATO, con passione e professionalità, con una produzione limitata di altissima qualità.




E con questo articolo si chiude il capitolo del cioccolato, 
a presto con un nuovo INGREDIENTE


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