La breve storia
del cioccolato
Origini

La semina delle
fave di cacao e la raccolta delle cabossidi erano legate a riti
religiosi nella società Maya. I Maya offrivano frutti, piume e animali al
dio della fertilità (Hobnil), al dio della pioggia (Chac) e al dio del cacao
(Ek Chuah) per ingraziarseli ed ottenere, in cambio, un buon raccolto.
Verso il 1300
apparvero in Messico le prime comunità azteche che grazie alla loro astuzia
politica e forza militare, conquistarono un territorio immenso, che copriva
buona parte delle aree precedentemente dominate dai Maya. I costumi e la
religione dei Maya influenzarono notevolmente la civiltà azteca. Gli Aztechi continuarono
la coltivazione del Cacao, considerato non solo necessario alla preparazione
della sacra bevanda, ma i semi venivano utilizzati anche come moneta di scambio.
Nel XV° secolo arrivano gli Europei
I primi semi di
cacao, arrivarono in Europa con Cristoforo Colombo, ma il primo che intuì il
potenziale economico del Cacao fu Hernàn Cortéz. Per tutto il ‘500, il
“Business” del Cacao fu solo spagnolo, ma a partire dalla fine del ‘600 il mercato
si estende in Europa, a seguito delle espansioni della coltivazione del Cacao,
nei vari imperi coloniali, per cui nascono in tutta Europa artisti pasticceri
che daranno origine all’arte della preparazione del cioccolato. In questo
periodo comunque il consumo della cioccolata era riservato alle classi più
ricche in quanto un prodotto molto costoso.
Dal XVII° al XIX° il cioccolato si diffonde anche presso
la classi della nascente borghesia industriale.
In
concomitanza con lo sviluppo
industriale, si sviluppano le tecnologie che permetteranno al frutto della
piante del Cacao, di divenire più popolare in quanto i costi vengono
ottimizzati, quindi il cioccolato entra a far parte delle abitudini alimentari
non solo di pochi privilegiati, ma si diffonde anche nella classe dei nuovi
“borghesi” industriali.
Piccola cronistoria:
1728: La famiglia Fry apre la prima fabbrica di cioccolato a
Bristol, nel Regno Unito, utilizzando macchinari e strumenti idraulici per
lavorare e macinare le fave di cacao.
1732: L'artigiano francese Debuisson inventa un tavolo per macinare il cacao. Necessita ancora della presenza di un operaio, ma rende il procedimento più efficiente ed alleggerisce un po' il lavoro.
1778: In Francia, Doret costruisce la prima macchina automatica per la macinazione delle fave di cacao.
1822: La domanda mondiale di cacao è in aumento, così come la passione per questo alimento. Tuttavia, in America Latina cresce l'instabilità politica e i lavoratori nelle piantagioni scarseggiano. Perciò, i commercianti di cacao cercano nuovi terreni su cui coltivare il prezioso albero, e li trovano in Ecuador, in Brasile, in Asia e in Africa. Malgrado ciò, in Africa saranno necessari numerosi tentativi e diversi decenni prima che il cacao diventi un successo. In conseguenza di questa ricerca di nuove zone per la produzione, anche il commercio del cacao si sposta verso le nuove piantagioni.
1732: L'artigiano francese Debuisson inventa un tavolo per macinare il cacao. Necessita ancora della presenza di un operaio, ma rende il procedimento più efficiente ed alleggerisce un po' il lavoro.
1778: In Francia, Doret costruisce la prima macchina automatica per la macinazione delle fave di cacao.
1822: La domanda mondiale di cacao è in aumento, così come la passione per questo alimento. Tuttavia, in America Latina cresce l'instabilità politica e i lavoratori nelle piantagioni scarseggiano. Perciò, i commercianti di cacao cercano nuovi terreni su cui coltivare il prezioso albero, e li trovano in Ecuador, in Brasile, in Asia e in Africa. Malgrado ciò, in Africa saranno necessari numerosi tentativi e diversi decenni prima che il cacao diventi un successo. In conseguenza di questa ricerca di nuove zone per la produzione, anche il commercio del cacao si sposta verso le nuove piantagioni.
1828: l'olandese Coenraad Van Houten inventa una
macchina che rappresenta uno spartiacque nella storia del cacao e del
cioccolato: la pressa per cacao, che consente di separare i solidi di cacao dal
burro di cacao. Grazie a questa innovazione, Van Houten è il primo a
produrre una polvere di cacao priva di sostanze grasse, e per questo molto più
solubile in acqua o nei liquidi in generale.
1840: l'azienda Berwaerts produce, in Belgio, le prime
tavolette, pastiglie e figure di cioccolato.
1846: la famiglia Fry commercializza la prima barretta di
cioccolato solido, una pietra miliare
nella storia del cioccolato. Non dobbiamo dimenticare che, originariamente, il
cioccolato veniva prevalentemente consumato come bevanda, in forma liquida.
Tutt'al più veniva inserito tra gli ingredienti di alcune torte e biscotti, ma
non veniva mai consumato in forma solida.
1860 : Ghirardelli, un pasticcere
italiano emigrato a San Francisco, scoprì per caso come produrre una polvere di
cacao quasi completamente priva di grassi. Uno dei suoi dipendenti aveva
lasciato per una notte alcune fave di cacao macinate in una borsa di cotone. Il
mattino seguente, Ghirardelli scoprì che il burro di cacao era stato assorbito
dalla borsa ed era colato sul pavimento. In seguito, Ghirardelli escogitò un
modo per estrarre il burro di cacao dal cacao macinato e creare una polvere di
cacao estremamente solubile.
1865: in Italia, il cioccolato viene mescolato per la prima volta con la pasta
di nocciole: è la nascita del gianduia. La ricetta ebbe una grande
diffusione e portò alla creazione di un prodotto che riscosse un enorme
successo: i gianduiotti, cioccolatini di puro gianduia.
1875: lo svizzero, Daniel Peter,
aggiunge al cioccolato del latte condensato, nasce la barretta di cioccolato al
latte.
Nel XX° secolo il cioccolato diventa un prodotto
di “Massa”
Agli inizi del
1900 i prezzi dei due ingredienti principali del cioccolato (cacao e zucchero)
ebbero un vero e proprio crollo. Inoltre, la liberalizzazione del commercio del
cacao e l'abolizione delle tasse governative sul cacao diedero impulso a una
"democratizzazione" del cacao e del cioccolato. Conseguentemente, nel
volgere di dieci anni, il cioccolato divenne un alimento alla portata di un
numero sempre crescente di consumatori appartenenti alla classe media nella
prima metà del XX° secolo.
In tutta Europa,
la fine del XIX° secolo e l'inizio del XX° vede la nascita dei grandi nomi del
mondo del cioccolato. Il XX° secolo segna il boom dell'industrializzazione della produzione del cioccolato in tutta l’
Europa e negli Stati Uniti.
Dopo la prima
guerra mondiale, il cioccolato inizia lentamente ma stabilmente ad acquisire un
nuovo status in Europa centrale e negli Stati Uniti: da un lusso per pochi a un
bene di consumo di massa. Prima della grande guerra, le classi operaie in
Europa potevano concedersi il piacere di consumare cioccolato solo in occasioni
sporadiche e speciali, come a Natale o in occasione dei compleanni. I bassi
redditi e i prezzi elevati del cioccolato rendevano quest'ultimo un bene di
lusso. Tutto cambia dopo la prima guerra mondiale, con una nuova ondata di
industrializzazione ed automazione della produzione del cioccolato con conseguente
processo di ottimizzazione del rapporto costi-benefici.
Anche lo sviluppo
di prodotti a base di cioccolata riceve un fortissimo impulso. La produzione
non si limita più a bevande e praline, ma abbraccia una gamma pressoché
infinita di nuove possibilità: figure cave, barrette dolci, uova ripiene,
tartufi, biscotti, gelati, pane e paste per la prima colazione.
Nel 1922, nasce in Italia il famosissimo “Bacio Perugina”, cioccolatini avvolti da un foglio di carta
argentata e contenenti un messaggio d'amore.
Dalla seconda
guerra mondiale fino ad oggi, le differenze quantitative nel consumo di
cioccolato da parte di lavoratori, impiegati e classi ad alto reddito sono
praticamente scomparse.
L'impennata del
mercato del cioccolato si ebbe tra la seconda guerra mondiale e gli anni '80.
Il consumo di cioccolato entrò a far parte delle abitudini alimentari
quotidiane.
Nel 1964 la Ferrero crea la famosissima “Nutella”, la prima crema di cioccolato
spalmabile.
La credenza che
il cioccolato avesse un potere rinvigorente e che stimolasse la vita amorosa,
unitamente al fatto che godesse di uno status di prodotto di lusso divenuto
alla portata di tutti, ha contribuito a
renderlo estremamente attraente.
Oggi il cioccolato è considerato un alimento
popolare per milioni di persone, il cioccolato è un piacere visto come puro e
sano, se consumato in dosi moderate.
E per finire un
elenco sommario delle aziende che hanno fatto la storia del Cioccolato italiano
Caffarel e
Prochet
Majani
Pernigotti
Talmone
Gay Odin
Perugina
Peyrano
Streglio,
Luigi Zaini
Pietro
Ferrero
Fortunatamente negli
ultimi decenni, sono nati molti piccoli artigiani in tutta Italia, che hanno
ripreso a far CIOCCOLATO, con passione e professionalità, con una produzione
limitata di altissima qualità.
E con questo articolo si chiude il capitolo del cioccolato,
a presto con un nuovo INGREDIENTE
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